YAYA

DJ, produttore e fondatore di una fiorente etichetta, YAYA è un volto giovane nel panorama musicale ma già vanta un percorso artistico degno di nota. Apprezzato in Italia e all’estero per la capacità di inserire beat innovativi in costruzioni armoniche tradizionali, fondendo stili e gusti diversi, Yassin Ligali Ali (aka YAYA) è stato richiesto in alcune delle realtà più importanti della scena deep/tech house, come all’apertura e alla chiusura dello Space di Ibiza nel 2013, durante le date di We Love con Savana Potente, al daily Used & Abused di Loco Dice all’Ushuaia, al party di Tini & the Gang alla spiaggia di Scirocco e allo Zoo Project, Hï Ibiza, Amnesia Ibiza, TRMNL, Kiesgrube, Fuse Matiné, BPM Festival, EOL Festival, Fabric, Watergate, Iarmaroc Fest in Romania, Bermuda festival a Berlino, Row 14 e Goa a Barcellona, Sankeys a Manchester, Mint a Leeds, Silo a Liverpool, Mad a Lousanne, Cocoricò, Magazzini Generali… oltre alla partecipazione agli eventi Desolat durante la Miami Music Conference, ai set a New York e in giro per gli Stati Uniti, in Sud America e in Africa.

La musica è stata una costante nella vita del DJ e produttore, il quale si è avvicinato al mondo fin da giovanissimo, innamorandosene e scegliendo di dedicare la propria vita all’arte dei suoni:

A 12 anni ho cominciato ad andare a ballare tutti i lunedì pomeriggio in un locale proprio dietro casa mia a Torino. Si trattava principalmente di musica techno più un privè con vibrazioni house. Da quel giorno, beh, sapete come sono andate le cose! Da quel momento ho continuato ad ascoltare questo genere musicale e ad andare a ballare a qualsiasi ora. Fu amore a prima vista.

YAYA per Beatportal

Da Torino all’incontro con Loco Dice

Cresciuto a Torino Yaya ha avuto occasione di appassionarsi alla musica fin da bambino, ascoltando le esibizioni e le prove del padre, cantante e percussionista nell’ensemble di musica multietnica M’bamina.:

Negli anni ’70 il sound dei M’bamina diffondeva un esotico suono afro-beat nei fumosi club della fredda Torino di allora. Da ragazzo Yaya è cresciuto circondato dal suono degli album pubblicati da uno dei gruppi pionieri del suono afro in Italia.

Discogs

Appassionandosi ai ritmi africani senza abbandonare l’influenza delle melodie del Bel Paese, Yaya ha iniziato a suonare come batterista in giro per Torino e, successivamente, è approdato nell’universo dei club.

Yassin aveva solo 17 anni quando ha iniziato a muovere i primi passi come DJ. Acquistando un paio di decks Yaya ha iniziato a fondere il ritmo interno che aveva sviluppato fin da bambino con la music elettronica, fino ad appassionarsi alla musica house.

Yaya ha così iniziato a essere un nome sempre più conosciuto nella scena techno-house di Torino e appena maggiorenne, Yaya ha fatto la sua comparsa a Ibiza. I set proposti dal musicista sono diventati sempre più noti e apprezzati, fino a essere notati da Loco Dice.

Entusiasta di avere incontrato un giovane promettente e positivamente sorpreso dall’abilità del DJ, capace di “Creare ritmi afro e multietnici e pattern synth unici nelle sue produzioni”, Loco Dice ha ingaggiato per la prima volta Yaya introducendolo nella famiglia di Desolat nel 2009 con la pubblicazione dell’EP Vecute:

Ibiza nel 2009. Dopo avergli lasciato un CD con cinque brani mentre suonava all’Amnesia, Loco Dice mi chiamò il mese successivo per firmarne tre in vinile su Desolat, ed è così che nacque l’EP Vecute.

YAYA per Beatportal

La nascita di Tamango Records

In pochi anni Yaya si è fatto strada nel mondo tanto come DJ quanto come prolifico produttore; è stato pubblicato su diverse etichette (Desolat, Cadenza, Be As One, Kina Music, Kiara Knock Knock series, Souvenir Plus, Etruria Beat, Maison d’être, Earlydub, Draft, Hoenregler, Hummingbird Label, Oblack records, Carnival Records) fino ad arrivare a fondare la propria label, nel 2016: è nata così Tamango Records, che negli anni ha visto la pubblicazione dei lavori di Moonlit Vision, Eka Moon, Alex Gro, Diego Krause, Rich NXT, Loco Dice, Enzo Siragusa, Cuartero, Cassy, Toman e S.A.M., per citarne alcuni.

Il nome dell’etichetta si ispira al mito di Tamango, che, secondo la leggenda, fu il primo schiavo africano a combattere per la propria libertà. La mia famiglia gestisce un pub a Torino dove serve un cocktail super forte, ancora più potente dell’assenzio, chiamato Tamango. È stato inventato più di 40 anni fa dai miei genitori! Parlando con loro, tanti anni fa, una volta dissi: “Se mai aprirò un’etichetta, dovrà essere forte come questo cocktail, e ovviamente la chiamerò Tamango Records”.

YAYA per Beatportal